Vi succede mai di ascoltare una canzone e tornare indietro nel tempo? A me sì, spesso. La musica ha accompagnato la mia vita. Negli anni Sessanta, mio padre suonava il sassofono in una band. Quando ero bambina, nel nostro salotto, c’erano un giradischi e tanti dischi (LP) di vinile. Mio padre e mia madre amavano ascoltare la musica, soprattutto la musica italiana e la musica rock. Nei tardi anni Settanta, io e mia sorella abbiamo cominciato a usare il giradischi senza l’aiuto di mamma e papà. Passavamo i pomeriggi ad ascoltare e imparare le canzoni dei cantautori italiani. Chi sono i cantautori? I cantautori sono degli artisti che scrivono la musica e il testo delle canzoni e poi le cantano. Di solito, parlano d’amore oppure della società. Possono essere tristi o allegri, ottimisti o pessimisti. Io sono cresciuta con i dischi di Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Lucio Battisti, Angelo Branduardi, Lucio Dalla e tanti ancora. Nel 1978 un cantautore molto famoso, Antonello Venditti, ha pubblicato un LP dal titolo “Sotto il segno dei pesci”. Ricordo ancora la copertina con l’immagine dei due pesci blu e arancione. Mio padre ha comprato quel disco e lo mettevamo nel giradischi ogni giorno. Conoscevo ogni testo a memoria e cantavo per mille volte gli stessi versi.

Adesso non possiedo più l’album in vinile. Uso la moderna tecnologia di Spotify per ascoltare la musica. Quando scelgo sulla mia playlist: “Antonello Venditti – Sotto il segno dei pesci” torno indietro nel tempo. Mi sento ancora una bambina di 10 anni, quella bambina che cantava a squarciagola “Sara” o “Bomba o non bomba”, imitando il cantante con un microfono finto.

C’è ancora un momento importante della mia vita, nel quale ho cantato Antonello Venditti. Quando è nata mia figlia. Lei é rimasta per una settimana all’ospedale nel reparto intensivo. Ad ogni visita, io la guardavo e le cantavo:

Sara, svegliati è primavera
Sara, sono le sette e tu devi andare a scuola
Oh, Sara, prendi tutti i libri ed accendi il motorino

E poi attenta, ricordati che aspetti un bambino
Sara, se avessi i soldi ti porterei ogni giorno al mare
Sara, se avessi tempo ti porterei ogni giorno a far l’amore

Oh, ma Sara, mi devo laureare ma forse un giorno ti sposerò
Magari in chiesa, dove tua madre sta aspettando per poter piangere un po‘

Sara, tu va dritta e non ti devi vergognare
(Sara, Sara, Sara, Sara)
Le tue amiche dai retta a me lasciale tutte parlare
(Sara, Sara, Sara, Sara)
Oh, Sara, è stato solo amore, se nel banco no c’entri più

Tu sei bella, anche sei vestiti non ti stanno più…

Hai capito di che cosa parla questa canzone?

 E tu, hai qualche canzone che ti ricorda l’infanzia? Commenta e invia tuoi pensieri nel mio blog!

 

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